Olimpiadi

22 Settembre 2016

Onestamente quando nel 2012 Monti disse io non posso firmare una cambiale in bianco per le Olimpiadi nello stesso momento in cui chiedo lacrime e sangue agli italiani per rimettere in sesto i conti ero concorde con lui.

Per quanto Roma fosse una città praticamente pronta a ospitare i giochi con pochissime strutture da costruire e la maggior parte richiedenti solo un restyling investire in una impresa simile strideva un pò con i compiti e gli impegni del governo.

L’idea di riprovarci 4 anni dopo con obbiettivo 2024 mi sembrava più sensata, le Olimpiadi sono un grande evento concentrano sul paese ospitante molte attenzioni e sono in generale una buona vetrina, al di la dei ritorni economici che faccio sempre fatica a valutare.

A Milano Expo ha permesso un restyling complessivo della città, molti investimenti, ha portato molto turismo e la giunta Pisapia ha saputo sfruttare l’occasione per rilanciare una città lievemente in declino.

Per Roma che da tempo vive un periodo di declino figlio del malgoverno cittadino le Olimpiadi potevano rappresentare l’occasione del rilancio.

L’idea poi di distribuire sul territorio nazionale parte delle gare avrebbe permesso di risparmiare qualcosa nella costruzione dei nuovi impianti.

Insomma per come è stato presentato il progetto a me la candidatura olimpica sembrava una buona opportunità.

Al di la della propaganda la scelta di Raggi di bloccare le Olimpiadi è rispettabile, in linea con quella che è la linea del partito ma complessivamente secondo me sarà un auto-goal clamoroso.

Onestamente avrei usato più prudenza lasciando proseguire la candidatura senza troppo entusiasmo e chiedendo eventualmente di ridurre l’impatto economico in maniera sensibile. Insomma un no mascherato da un si. Puntando semplicemente a non vincere.

In primo luogo perché sono prevedibili reazioni: altre città han ritirato la candidatura per far spazio a Roma e giustamente ci saranno forti pressioni sui politici di riferimento perché questo ritiro senza giocare costi caro alla capitale.

In secondo luogo perché c’è comunque da ufficializzare in aula questa decisione e dando per scontato il fronte del no, alcuni potrebbero decidere di sfiduciare la Raggi soprattutto se tra le reazioni del CONI ci fosse la ventilata richiesta di danno erariale. Richiesta che per me per altro è il minimo da fare: Roma era ed è formalmente candidata, se si ritira in corsa è giusto chiedere i danni.

In terzo luogo perché come le prime indiscrezioni dei giornali lasciano trasparire non mancherà occasione da parte degli avversari politici di Raggi di far pesare la scelta di non fare le Olimpiadi tra 8 anni, quando la situazione economica della capitale dovrebbe essere nuovamente fiorente e i risultati della buona amministrazione che dicono di fare saranno diventati fatti e storia.

Raggi probabilmente però in questo momento non aveva margine per fare altrimenti: il si alle Olimpiadi avrebbe messo la parola fine alla sua avventura da sindaco e irrimediabilmente compromesso la credibilità del Movimento.

Insomma comunque la si girava era una scelta complicata che esponeva il sindaco a grossi rischi non ultimo quello di andare a casa.

Vedremo se reggerà l’urto. E con lei tutto il movimento.

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