Come ho già scritto in passato, capisco che il cemento turbi qualcuno, capisco che avere una fabbrica davanti a casa o sulla strada di casa sia una rottura di coglioni e capisco anche che un simpatico viadotto nel mezzo del nulla turbi i sonni di molte persone.
Veramente, lo capisco perché pensavo le stesse cose quando c’ero di mezzo io.
E capisco che uno battagli fino alla morte per far fermare i lavori prima che sia troppo tardi:è legittimo che il comitato No Gronda, che assumo esista, protesti e faccia picchetti, la Gronda è una bozza su carta si può fermare, ridisegnare, riprogettare.
Il Terzo Valico, come la TAV, sono opere che il solo pensiero di arrestarle è folle.
Per fare il terzo valico la collettività ha speso 3 miliardi di euro, sono state bucate montagne per chilometri, sono state disboscate colline per chilometri, insomma l’opera è in una fase talmente avanzata che sarebbe folle fermarla. E’ legittimo tenerla monitorata, è legittimo anche essere scettici ma è illogico soprattutto se si ha a cuore l’ambiente far si che vada in funzione.
Studiare una nuova strategia, rendere inutilizzati miliardi di euro e inutili i costi ambientali sostenuti per me sarebbe un suicidio.
Un suicidio
Ancora prima di ricordare a chi vorrebbe comunque fermare l’opera che velocizzare i collegamenti per Milano, aumentare la capacità e la velocità di movimentare merci per il porto è esigenza vitale di Genova, l’unica via per fermare l’emorragia di persone e posti di lavoro che inesorabilmente sta uccidendo la Superba.
Quindi ancor prima di ricordare che quest’opera al di la dei costi economici e ambientali serve a risolvere un problema e fermarla significa solo dover trovare una nuova soluzione al problema.
Io invito tutti a pensarci bene alla decrescita felice.
Perché a me sta bene come cantavano i pitura freska, buttare giù le fabbriche e coltivare i campi..però non è Farmville e scordatevi i selfie.
C’è da alzarsi presto la mattina e lavorare sodo.
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