Flatten the curve

29 Dicembre 2021

Con il passare dei mesi e sfortunatamente delle varianti stiamo migliorando l’approccio al COVID: i vaccini ci aiutano e quelli che sono booster semestrali diventeranno facilmente booster annuali per una malattia via via meno rognosa da affrontare e combattuta con successo dalla medicina.

Ci vorrà tempo, l’imponente campagna vaccinale del 2021 ha dato una grandissima spallata ma non è bastata e siamo ancora qui a combattere, anche se siamo decisamente passati al contrattacco.

Mi sembra però che la politica di difendere i vaccinati a tutti i costi dalle restrizioni sia un pizzico troppo ottimista: i vaccinati comunque contagiano, comunque si infettano.

Chiaro gli ospedali non sono particolarmente sovraccarichi ma il sistema dei tamponi e del tracciamento è da tempo in tilt. Tanto che ci stiamo attrezzando per rivedere la gestione di quarantene e di richiesta dei tamponi.

Nella mia modestissima opinione, salvo che non si riesca a essere sensibilmente più precisi con i tamponi rapidi/salivari/autosomministrati non sarebbe da scartare l’idea di fare un paio di settimane di casa-lavoro-casa, ristorando tutte le attività danneggiate per ripartire da Febbraio.

Fino a che non saremo nella condizione di non avere interesse a limitare la diffusione del contagio(arriverà quel giorno) resta sempre valida l’idea di inizio pandemia: rinunciamo a qualcosa per tenere la curva bassa.

Prima lo fai, più facile è ridurre il picco e meno tempo serve.

In questo caso con la proiezione di 100 mila contagi al giorno, per quanto la pressione sugli ospedali sia diminuita grazie alla campagna vaccinale siamo un filo oltre a prima.

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