B Happy B Genoa

16 Maggio 2022

Negli ultimi anni dell’era Preziosi avvertivo la sensazione di essere un tossico all’ultimo stadio, uno di quelli che si droga per stare bene non per lo sballo.

Per me la cessione societaria, per altro avvenuta senza passare dal fallimento cosa che tutti davamo quasi per scontata, è già stata una vittoria.

Io penso che la retrocessione, al di là del fatto di essere inevitabile per gli errori sul campo, sia anche salutare per noi come tifosi.

Servirà per togliersi da dosso le scorie di 20 anni di Preziosi, le divisioni in seno alla tifoseria e per ringiovanire i ranghi di una tifoseria che sempre più stancamente tentava di difendere il mito del suo tifo.

Servirà per ripulirci l’immagine, stanca e logora, di squadra che si salva per i magheggi del suo proprietario e che in troppi e troppo spesso hanno difeso.

Il Genoa era ostaggio di Preziosi, i magheggi erano soprattutto sulla nostra pelle e mi spiace per chi ancora non realizza che i 280 milioni di debiti che il Genoa dovrà onorare, i 77 giocatori sotto contratto ma anche l’onta di non scansare nemmeno la più piccola inchiesta giudiziaria che riguarda il calcio, l’onta di essere percepiti come la Juve di Moggi 2.0(senza per altro aver vinto nemmeno una misera Coppa Italia) siano contro di noi.

Contro il Genoa e i genoani.

Nel calcio si vince e si perde, si azzeccano e si sbagliano giocatori e allenatori, si imbroccano stagioni e certe altre non si imbroccano: fa parte dello sport.

Ci sono 8 sprinter alla finale dei 100 metri alle Olimpiadi ma solo uno torna a casa con l’oro.

Gli altri 7 qualcosa in quei 10 secondi scarsi han sbagliato.

Io penso che sia sano e giusto per noi disintossicarci da Preziosi, uscire dalla giostra e ripartire dalla B, il tempo di prendere fiato.

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