Cambiamenti

2 Novembre 2020

Tra 3 mesi diventerò padre: a fine Febbraio è in arrivo Filippo.

Ma non solo, ho cambiato lavoro per la seconda volta in 7 anni.

Che per essere il 2020 l’anno terribile della pandemia mi sembrano 2 scelte belle rischiose. Ma altrettanto avvincenti e tutte da vivere.

Sicuramente lo è diventare padre durante una pandemia.

Con mia moglie però, insieme a mai lamentarsi abbiamo fatto nostro un concetto anglosassone: “when in trouble, go big”, che nell’idioma di Dante suona come: quando sei nel dubbio, mettiti un grande obbiettivo.

Direi che nel mio piccolo l’ho fatto.

Il 2021 si annuncia dunque annata di sfide importanti e stimolanti, speriamo di combatterle in un contesto un pelo più semplice di quello del 2020.

Perché bello eh lo smart working, ma fatto 5 giorni su 5 è sostanzialmente una galera, con tanto di ora d’aria perché porti fuori il cane a pisciare.

Che alla fine è più lui che porta in giro me che non il contrario.

Ciò non di meno, lungi da me lamentarmi: casa mia è grande, le distrazioni fortunatamente non mancano e sia col nuovo che col vecchio lavoro non ho accusato il benché minimo problema economico.

Anzi nel mio piccolo cerco di far girare l’economia, dovrei forse andare più spesso al ristorante o chiamarmi un delivery ma sono già oltre i 90kg così.

Mi viene decisamente più facile limitarmi stando a casa, che poi a pensarci bene anche questo è un cambiamento mai stato amico delle diete, d’altra parte però non potendo più giocare a calcio, in qualche modo il peso va tenuto sotto controllo.

Uno dei lati negativi dell’invecchiare, ma mai come nel giorno in cui si ricordano i morti, viene utile tenere a mente che l’alternativa a invecchiare è peggio.

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